L‘E-COMMERCE DEVE ESSERE REGOLAMENTATO COME LA GRANDE DISTRIBUZIONE

Non è una semplice provocazione quella lanciata dal Presidente Nicola Rossi che punta a chiedere alla Regione Veneto, al Governo, alle Amministrazioni Locali ed alle forze politiche, una serie di provvedimenti idonei a garantire insediamenti sostenibili per le attività di e-commerce al pari di quelle previste per la grande distribuzione.
Non si tratta solo del problema di una giusta tassazione per i grandi colossi che vendono prodotti via internet e che oggi non pagano tasse in Italia. Dichiara Nicola Rossi. Quello di un trattamento fiscale uguale ai commercianti che pagano le loro tasse in Italia è un provvedimento che non può più aspettare.
Si tratta di prendere atto e coscienza, sotto l’aspetto urbanistico ed ambientale, che l’impatto delle vendite on-line ha ripercussioni e ricadute. In termini di inquinamento dell’aria, del traffico e delle onde magnetiche uguale se non superiore ai grandi insediamenti commerciali.
Molti consumatori pensano che l’acquisto on-line sia un semplice quanto miracoloso gesto tecnologico che si concretizza in un semplice tocco del tasto invio nella tastiera. Un semplice click che quasi miracolosamente risponde al tuo desiderio o bisogno di acquistare.
Non è cosi, continua Rossi. Dopo quel click si mette in moto un sistema fatto di magazzinieri, computer, ordini, scatoloni e carta da imballaggio, plastica, camioncini e corrieri che girano in tutta la provincia, in tutta l’Italia con punti di raccolta dei pacchi, consegne a domicilio, ecc.

Non è una cosa da poco

Il sogno dei droni che volano in cielo e che calano simili a babbo Natale nelle case, per il momento, rimane un sogno. Oggi le consegne sono fatte da padroncini con i loro camioncini. Quanti sono?
Sicuramente difficile da quantificare. Basti pensare a quello che è successo nell’area del deposito della società amazon a Vigonza. Qui l’amministrazione è stata costretta ad emettere la così detta “ordinanza amazon” che blocca parte della via al traffico.