PARRUCCHIERI ED ESTETISTE CHIEDONO LA RIAPERTURA CON REGOLE E SOSTEGNI

“Condividiamo la scelta, certamente difficile, di chiudere parrucchieri e attività del comparto esteticae wellness. In questo momento delicatissimo per il Paese la priorità è garantire la salute pubblica ed assicurare la distanza interpersonale di sicurezza di un metro, con la massima collaborazione di tutti”.

Così Sebastiano Liso, presidente di Confesercenti Immagine e Benessere, commenta i nuovi provvedimenti presi dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

“Adesso bisognerà però pensare a gestire lo shutdown, dando a imprese e professionisti informazioni chiare e prevedendo sostegni mirati per fronteggiare l’inattività da chiusura forzata, a partire dallo stop ai pagamenti e dalla moratoria sugli affitti”.

“Le misure governative hanno portato alla chiusura immediata di tutte le attività relative a parrucchieri, barberi e, estetica, nails e tutte le altre concernenti i servizi più strettamente collegati alla cura ed al benessere della persona.
Tali attività, proprio perché espletate a stretto contatto interpersonale, necessitano di grandi precauzioni e se non rispettate, possono rappresentare una pericolosa minaccia per la salute di tutti, operatori e clienti.
Abbiamo accettato tali misure con grande senso di responsabilità e rispetto, nell’interesse della salute e per contrastare la minaccia del coronavirus, perché la salute pubblica rappresenta un bene primario ed irrinunciabile per tutti.
Come Confesercenti abbiamo denunciato casi di espletamento clandestino di tali attività da parte di operatori scorretti che contravvenendo a precise regole ed ordinamenti, hanno reso un cattivo servizio agli operatori onesti che, sono la maggioranza, ed ai consumatori finali che siamo tutti quanti noi.
Dopo quasi più di un mese di chiusura in tutta Italia, chiediamo come rappresentanti delle migliaia di aziende ed operatori del settore benessere a noi associati di riaprire subito le attività, perché stiamo pagando un prezzo altissimo.
Ci rendiamo conto che la situazione sanitaria non si è ancora del tutto normalizzata, e pensiamo che la riapertura vada concertata da Regione a Regione, tenendo conto della situazione territoriale.
La riapertura secondo la nostra proposta dovrebbe avvenire con misure precauzionali, come l’utilizzazione di guanti e mascherine sia per gli operatori che per i clienti e contingentando le presenze all’interno dei saloni onde evitare inutili e pericolose permanenze e solo su appuntamento. Sarebbe questa una prima risposta per una graduale e necessaria normalizzazione.
Chiediamo inoltre Interventi reali a sostegno delle imprese del benessere, come finanziamenti a fondo perduto previsti in altri paesi europei colpiti dalla pandemia e non prestiti che dovranno essere restituiti con gli interessi, perché il settore già fortemente colpito non può essere messo ancora di più in ginocchio, ma deve riaprire con sostegni mirati ed adeguati all’eccezionalità del momento storico ed economico”.