Confesercenti: urgente un tavolo di confronto sull’impatto dei dazi sull’economia locale
Alla luce delle tensioni commerciali internazionali e dell’introduzione dei nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump, Confesercenti del Veneto Centrale propone l’istituzione urgente di un tavolo di confronto immediato tra tutte le categorie economiche. L’obiettivo è analizzare con rigore e spirito costruttivo l’impatto che tali misure possono avere sull’economia reale, in particolare sul tessuto commerciale locale.
“Non si tratta solo di una questione tecnica – spiega Flavio Convento, presidente vicario dell’associazione – ma di una sfida che può trasformarsi in opportunità, a patto che venga affrontata con consapevolezza. I dazi imposti da Trump stanno generando incertezza e disorientamento tra le imprese. È importante che non si diffonda un timore panico che produrrebbe solo ulteriore incertezza e un rallentamento nelle attività produttive e commerciali”.
La confusione, alimentata da informazioni parziali e talvolta allarmistiche, rischia di aggravare una situazione già fragile. “È fondamentale creare uno spazio di dialogo aperto, dove confrontarsi su dati certi e costruire una visione condivisa. Solo così possiamo affrontare questi cambiamenti con lucidità, evitando reazioni impulsive o dannose”.
Il commercio tradizionale continua a subire perdite significative: oltre 150mila negozi chiusi in Italia, con le conseguenze più gravi nelle aree interne e nei piccoli centri. “Senza interventi concreti, si rischia una desertificazione commerciale che impoverisce non solo l’economia ma anche l’identità dei territori – continua Convento –. I dazi, se non governati, potrebbero accelerare questo processo, colpendo le imprese più fragili”.
Nel contesto di una concorrenza sempre più sbilanciata tra online e offline, Confesercenti del Veneto Centrale accoglie con favore la proposta francese di una web tax europea, definendola “una svolta storica per riportare giustizia fiscale tra chi opera nei territori e chi genera profitti miliardari a distanza”.
“Non siamo contro l’innovazione – conclude Convento – ma chiediamo regole eque per tutti. La web tax non è una barriera, ma uno strumento per riequilibrare il sistema e tutelare chi continua a investire nelle nostre comunità, creando lavoro, relazione e coesione sociale”.