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La storica pasticceria Wiennese perde la sua insegna.

“È con grande dispiacere che assisto alla rimozione dell’insegna della storica pasticceria Wiennese per una motivazione che non condivido – dichiara il presidente di Confesercenti del Veneto Centrale, Nicola Rossi –. Esprimo piena solidarietà al titolare, Ermanno Sguotto. La decisione della Soprintendenza di respingere l’insegna, ritenendola in contrasto con il contesto della piazza, appare affrettata e priva di un’attenta valutazione”.

“La pasticceria è un negozio storico riconosciuto e, come tale, va tutelato anche nella sua immagine e identità visiva. I negozi storici rappresentano una parte fondamentale dell’identità commerciale della città, un patrimonio che, pur affondando le radici nel passato, continua a generare valore culturale, sociale ed economico per la comunità”.

Il Veneto si conferma una regione ricca di tradizione commerciale, con 1.409 luoghi storici del commercio riconosciuti, di cui 229 solo nella provincia di Padova. Numeri che raccontano una rete diffusa di attività che da decenni sono punti di riferimento per i cittadini e presidio di qualità urbana.

“Il 30 aprile scadono i termini per l’iscrizione all’albo regionale dei negozi storici – ricorda Alessandra Trivellato, coordinatrice della Fondazione Negozi Storici di Confesercenti –. Siamo a disposizione per supportare gli esercenti nel verificare i requisiti, nella compilazione delle domande e nella gestione delle pratiche. È un’occasione da non perdere per tutelare e valorizzare il nostro patrimonio commerciale”.

Confesercenti sottolinea anche una questione più ampia: “Ci sono luoghi della città che meriterebbero maggiore attenzione. In Largo Europa, ad esempio, da anni un’edicola chiusa giace in stato di completo abbandono, ridotta a un rottame. È inspiegabile come un elemento simile non venga considerato dalla Soprintendenza, mentre si interviene con rigore su insegne di attività storiche che da decenni qualificano la città”.

“Serve buon senso, proporzionalità e una visione più ampia – conclude Rossi –. I centri storici non si tutelano con rigidità ideologicamente, ma con equilibrio, rispetto e ascolto del contesto economico e culturale in cui vivono”.