Prestiti a tasso zero fino a 50.000 euro per l'avvio di piccole iniziative imprenditoriali

Prestiti a tasso zero fino a 50.000 euro per l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali

Ripartono oggi, 22 febbraio, i finanziamenti a tasso zero di Selfiemployment per l’avvio di una piccola attività imprenditoriale in qualsiasi settore, da quest’anno con alcune novità. In particolare, con una platea oggi più estesa di soggetti ammessi: oltre ai giovani Neet fino a 29 anni iscritti al programma Garanzia Giovani, infatti, sono ammesse anche le donne inattive e i disoccupati di lunga durata. Possono essere finanziati progetti di autoimpiego e imprenditorialità dal valore minimo di 5mila euro fino a un massimo di 50mila, a tasso zero e con un piano di rientro in sette anni. Le domande si presentano in forma telematica, dal sito web di Invitalia.

Requisiti

Le iniziative di autoimpiego possono essere rappresentate da imprese individuali, società di persone, società cooperative con un massimo di 9 soci. In tutti i casi, l’impresa deve essere costituita da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda oppure non oltre i 90 giorni successivi. Il finanziamento può anche riguardare associazioni professionali o società fra professionisti.

L’attività può riguardare tutti i settori (produzione di beni, servizi, turismo, artigianato, commercio, attività professionali), ad eccezione di agricoltura, acquacultura, pesca.

L’agevolazione può essere concessa sotto forma di microcredito per progetti compresi fra i 5mila e i 25mila euro, microcredito esteso fra i 25 e i 35mila euro, piccoli prestiti fra i 35 e i 50mila euro.
L’investimento per il quale è richiesta l’agevolazione deve necessariamente essere effettuato nei 18 mesi successivi al provvedimento di ammissione.

Spese ammissibili

Sono agevolabili le spese relative a: strumenti, attrezzature e macchinari, hardware e software; per opere murarie nel limite del 10% del totale dell’ investimento; spese di gestione per la locazione di beni immobili e canoni di leasing, utenze, servizi informatici, servizi di comunicazione e di promozione; premi assicurativi, materie prime e materiale di consumo, semilavorati e prodotti finiti; salari e stipendi.

Domanda

Le domande di finanziamento si presentano dalle ore 12:00 del 22 febbraio 2021, tramite piattaforma Invitalia. Le richieste di finanziamento saranno valutate in base all’ordine cronologico di arrivo. La chiusura dei bandi è determinata dall’eventuale esaurimento delle risorse disponibili pertanto è bene presentarle il prima possibile.

La procedura di invio della domanda sul sito di Invitalia: bisogna registrarsi e accedere alle pagine riservate al programma Selfiemployment per compilare la domanda, allegare il business plan e la documentazione richiesta, che cambia a seconda delle diverse tipologie di attività da avviare. Importante: bisogna possedere un indirizzo PEC (posta elettronica certificata) e la firma digitale.

È prevista una valutazione di merito, da parte di Invitalia, che riguarda le competenze tecniche e gestionali dei proponenti e la sostenibilità economico-finanziaria del progetto. Le domande sono comunque valutate in base all’ordine cronologico, fino ad esaurimento fondi. L’esito viene comunicato entro 60 giorni.

Ulteriori informazioni qui.

Stefano Fanton ANVA

Aigo: strutture extralberghiere allo stremo

«Il turismo in Veneto» dichiara Stefano Fanton, presidente di Aigo Confesercenti del Veneto Centrale, «versa in una situazione di gravissima difficoltà. Le strutture ricettive extralberghiere sono state enormemente penalizzate, come tutto il comparto del turismo, perché l’assenza totale del turismo estero per un anno ha comportato una riduzione enorme dei volumi di lavoro. Allo stesso tempo, anche il turismo interno italiano, ha subito una forte riduzione in quanto si è visto concretamente solo nella fase centrale del 2020. Secondo i dati ISTAT il comparto alberghiero è quello in maggiore sofferenza: le presenze registrate nei primi nove mesi del 2020 sono meno della metà (il 46%) di quelle rilevate nel 2019, mentre quelle del settore extraalberghiero il 54,4%».

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negozi storici padova

Negozi storici, riaprono i termini per l’iscrizione

Si riaprono i termini per il riconoscimento dei negozi storici del Veneto: la domanda può essere depositata dall’1 al 30 aprile prossimo e Confesercenti è a disposizione per verificare i requisiti e predisporre le domande delle relative pratiche.

«Anche quest’anno» spiega Alessandra Trivellato, coordinatrice della Fondazione Negozi Storici di Padova «siamo a disposizione di tutti i negozi e le attività economiche che volessero provare a far parte dell’elenco Regionale. Si tratta di un riconoscimento importante perché dà valore al lavoro ed allo sforzo fatto da questi piccoli imprenditori che, a volte per generazioni, hanno saputo portare avanti l’attività. Spesso, nell’immaginario comune, ciò che è “storico” viene accomunato a qualcosa di vecchio. Non è assolutamente così. In molti casi i negozi storici hanno saputo ammodernarsi nel tempo, tenendo insieme tradizione e innovazione».

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Sartoria, fiori, yoga e un ospedale per gli orsetti: al via “Meantime”

Sartoria, fiori, yoga e un ospedale per gli orsetti: al via “Meantime”

Dall’ospedale degli orsetti al laboratorio sartoriale, dal mercatino dell’usato all’attività che unisce fiori e yoga. E c’è anche una mamma che si è reinventata creativa per bambini, aprendosi una seconda chance nel mondo del lavoro. Sono cinque le vetrine che riapriranno, nel centro storico di Cittadella, grazie al progetto Meantime, proposto da Cescot Veneto, ente di formazione di Confesercenti, insieme al Comune di Cittadella. La prima fase del progetto ha visto la mappatura di tutti gli sfitti commerciali nella zona del centro storico: ne sono risultati una trentina. Dei proprietari di questi negozi, cinque hanno aderito alla proposta di Cescot, concedendo lo spazio al progetto, in comodato gratuito, per dieci settimane. A novembre scorso si è quindi aperto il bando (Re-open) per trovare le attività da inserire in queste cinque vetrine. La risposta è stata ottima, tanto che la speranza, ora, è che l’iniziativa possa continuare raccogliendo un più ampio consenso da parte dei proprietari. Per il momento sono state selezionate cinque attività commerciali o artigianali in grado di valorizzare e arricchire il contesto in cui andranno ad inserirsi.

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buoni shopping

Piove di Sacco, 100mila euro di “buoni shopping” per aiutare le famiglie e rilanciare i consumi

È terminata il 31 gennaio scorso la promozione attivata dall’amministrazione comunale di Piove di Sacco in collaborazione con Confesercenti del Veneto Centrale, che ha visto l’immissione di 100mila euro di “buoni shopping” destinati alle famiglie con figli in età scolare compresa tra i sei e i quattordici anni. Un’iniziativa finalizzata a dare un aiuto concreto ai cittadini e, allo stesso tempo, sostenere i consumi legati al commercio di prossimità. Millesettecento sono stati i buoni consegnati il 5 dicembre 2020, da spendere nei centosedici negozi di Piove di Sacco che hanno aderito su base volontaria all’iniziativa promozionale.

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Sì AI SENSI UNICI PEDONALI, MA IL COMUNE COINVOLGA I COMMERCIANTI

«Quella per l’istituzione di sensi unici pedonali» esordisce il presidente della Confesercenti del Veneto Centrale, Nicola Rossi «è una proposta che ci trova sicuramente favorevoli è che speriamo possa presto trovare effettiva realizzazione. A patto, però, che il piano per la viabilità sia condiviso con le associazioni di categoria. Il tavolo dove discuterne» ricorda Rossi «c’è già ed è quello del distretto del commercio, che riunisce tutte le anime. Al Comune, quindi, chiediamo di poterne discutere insieme, di essere coinvolti per dare un utile contributo nell’ottica di capire quali percorsi ha più senso valorizzare. Anche in base alle aree di parcheggio e alla direzione di flussi principali». Continua a leggere

Piano per la mobilità sostenibile, le proposte di Confesercenti

Dalla valorizzazione dei parcheggi scambiatori al coinvolgimento delle aziende del centro storico: Confesercenti di Vicenza presenta all’amministrazione comunale le idee per migliorare la mobilità

Abbattere o ridurre il costo del bus navetta per chi utilizza parcheggi scambiatori, rivedere le tariffe dei parcheggi a pagamento, potenziare con la presenza di mezzi pubblici le aree di sosta meno sfruttate, nonostante si trovino a pochi chilometri dal centro. Sono alcune delle proposte avanzate dal presidente di Confesercenti Vicenza, Flavio Convento, insieme al responsabile alla Mobilità, Sostenibilità e Commercio Stefano Soprana. In vista della redazione del Pums (Piano Urbano Della Mobilità Sostenibile) l’amministrazione ha voluto coinvolgere le associazioni di categoria, e Confesercenti ha colto con piacere l’occasione per presentare una serie di proposte, inviate proprio oggi al sindaco Rucco, al vicesindaco Celebron e all’assessore Silvio Giovane.

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Rossi-2020

Prima settimana gialla, ma i commercianti vedono nero

Confesercenti traccia un bilancio della prima settimana “gialla”: il 70% degli intervistati non vede miglioramenti, e pochi sperano nel weekend. Rossi: impossibile il ritorno alla normalità senza aver eliminato il virus. Al Governo chiediamo di passare dai ristori ai rimborsi

Sulla carta il periodo peggiore è finito, almeno per un po’: con l’inizio di febbraio il veneto è tornato in zona gialla, un cambiamento che incide poco sulle aperture dei negozi e che, tuttavia, alcuni speravano potesse avere un impatto positivo sulla psicologia dei consumatori o sul rientro negli uffici. La situazione, però, non accenna a migliorare. A fine settimana Confesercenti ha sottoposto un sondaggio ai suoi associati, che hanno risposto rapidamente e con interesse: il campione è salito in poche ore a quasi 200 persone nella provincia di Padova. Le loro risposte, tuttavia, non lasciano molto spazio all’ottimismo: il 70% non ha visto crescere l’affluenza e, di conseguenza, il volume d’affari. Del rimanente 30%, poi, il 27,6% parla comunque di un incremento molto limitato, inferiore al 10%. Per il 34,5% degli intervistati la crescita è stata più significativa, indicativamente dal 10 al 20%, e il 13,8% parla addirittura di un aumento superiore al 30%. Quattro soci (tutti ambulanti) dicono al contrario di aver notato sì un cambiamento ma, purtroppo, in peggio.

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ACQUISTI VIA WHATSAPP, INTELLIGENZA EMOTIVA, SEGRETI DELLA VETRINA: ARRIVANO I NUOVI WEBINAR DI CONFESERCENTI E CESCOT VENETO

Dal carrello acquisti su Whatsapp all’intelligenza emotiva per conquistare la fiducia del cliente: parte il nuovo ciclo di webinar gratuiti organizzati da Cescot Veneto, che dal 4 febbraio (domani) fino al primo aprile propone un approfondimento a settimana volto all’aggiornamento professionale delle imprese. In un momento che per le attività economiche continua ad essere molto difficile, Cescot Veneto, l’ente di formazione di Confesercenti, tende la mano a chi cerca di andare avanti, offrendo spunti e consigli per rinnovarsi negli strumenti e nelle strategie.

I webinar spaziano dal marketing al packaging, passando per le reti dedicate allo sviluppo delle imprese e le idee per rendere più sfiziosa una vetrina. Una serie di indicazioni di facile applicazione che, proprio in un momento di crisi, possono dare l’input per la ripresa. Continua a leggere

PADOVA: VIA DANTE, SERVE UN PROGETTO DI RILANCIO

«Il tema della pedonalizzazione di via Dante – suggerisce Nicola Rossi, presidente della Confesercenti del Veneto Centrale – andrebbe affrontato all’interno di una problematica più generale, che è quella dell’accessibilità. Andrebbe poi chiarito che pedonalizzazione non significa chiusura alle auto, che è cosa diversa. È necessario un ragionamento complessivo sul recupero e sul rilancio di quella zona, con l’obiettivo di creare un anello pedonale che da piazza Garibaldi porti a piazza dei Signori. Certamente sarebbe utile partire dall’arredo urbano e dallo spazio per il parcheggio, come è stato già proposto, ma questo non basta. Serve un piano di rilancio che sia condiviso con i commercianti di zona e che metta a fuoco in quali termini quell’area può essere attrattiva. Poi, una volta individuate le criticità e i punti su cui si può lavorare, va predisposto un progetto che sia completo. Diversamente, il rischio è che un eventuale intervento risulti parziale e inefficace».