Bando veicoli aziendali 2024

La Giunta regionale ha approvato il bando “Veicoli aziendali 2024”, in collaborazione con Unioncamere Veneto, al fine di incentivare la sostituzione di veicoli altamente inquinanti con mezzi a basso impatto ambientale.

QUANDO FARE DOMANDA: Le manifestazioni d’interesse dovranno essere presentate tramite la piattaforma informatica Re-start a partire dalle ore 10:00 del 15 aprile 2024 e fino alle ore 12:00 del 14 giugno 2024.

OBIETTIVI DEL BANDO: Il bando è finalizzato a incentivare le Micro, Piccole e Medie imprese aventi sede legale ed operativa in Veneto alla rottamazione di veicoli aziendali inquinanti a fronte dell’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale di categoria M1 e N1. L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto in base alla massa del veicolo, alla classe emissiva e al livello di emissioni prodotte.

CHI PUO’ RICHIEDERLO: Le richieste di partecipazione al bando devono essere presentate dalle Micro, Piccole e Medie Imprese, aventi sede legali ed operative attive in Veneto e iscritte al Registro Imprese. Sono escluse dalla partecipazione al bando le imprese operanti nei settori della pesca e dell’acquacoltura e nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli facenti parte della Sezione A: AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA della classificazione delle attività economiche Ateco 2007 (codici Ateco 01, 02, 03), anche come attività secondaria. Sono altresì escluse dalla presente misura di incentivazione le imprese attive nel settore del commercio/intermediazione di veicoli individuate da almeno uno dei seguenti codici ATECO (anche solo come attività secondaria): 45.11.01 – Commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri e 45.11.02 – Intermediari del commercio di autovetture e di autoveicoli leggeri. Ciascuna impresa può presentare fino a 3 domande di contributo per la rottamazione e sostituzione di veicoli per ciascuna linea di finanziamento, a fronte dello stesso numero di veicoli rottamati appartenenti alla medesima impresa. Nel caso di presentazione di più di 3 domande sulla stessa linea, verranno prese in considerazione le prime tre in ordine cronologico.

 

Per tutte le informazioni: Testo del bando

Camera di Commercio di Vicenza: Borse di studio per studenti al primo anno dei corsi ITS

La riforma delle Camere di Commercio ha posto in carico agli Enti camerali importanti attività in relazione all’orientamento al lavoro e alle professioni e tra queste attività vi è anche l’orientamento verso corsi formativi che assicurano un’alta occupabilità e sono molto graditi alle imprese come gli ITS – Academy. Al riguardo si comunica che anche quest’anno la Giunta camerale ha approvato un Bando per la concessione di Borse di studio per l’iscrizione a corsi ITS.

L’iniziativa del 2024 prevede l’assegnazione di 125 Borse di studio del valore di 800 euro ciascuna e saranno riservate a persone che si iscriveranno al primo anno dei corsi realizzati in provincia di Vicenza da ITS riconosciuti dalla Regione del Veneto. Inoltre è stata prevista una riserva per 30 borse di studio assegnate in via prioritaria a domande presentate da donne ed è stato implementato un sistema di richiesta con accesso con SPID, CIE o CNS molto semplificato. Si chiede quindi cortesemente la Vostra collaborazione per la diffusione dell’iniziativa. Il Bando è già disponibile alla pagina alla pagina https://www.vi.camcom.it/it/bandi-contributivi-e-bandi-di-gara/bandi-contributivi-camera-vicenza/archivio-bandi?id=160.

Il portale di richiesta sarà accessibile a partire dal 16 luglio e da quella data sarà possibile presentare domanda. Gli uffici Bandi e contributi e Punto Impresa Digitale (PID) restano a disposizione per ogni informazione o chiarimento agli indirizzi di posta elettronica promozione@vi.camcom.it o pid@madeinvicenza.it ai n 0444.994.840 – 751-752. L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Giornata Mondiale del Libro: i commercianti diventano bibliotecari per un giorno

In occasione della Giornata Mondiale del Libro, indetta per oggi, i commercianti diventeranno tutti bibliotecari per un giorno. Già da qualche anno la Rete Biblioteche Vicentine, che coinvolge 92 comuni e di cui la Provincia di Vicenza è capofila, promuove l’iniziativa “Bibliotecario per un giorno”, che consiste nel proporre a figure riconosciute della comunità di vestire i panni del bibliotecario nella biblioteca del proprio comune. Dietro al bancone si sono già seduti sindaci, assessori, presidenti delle Pro Loco e presidenti delle società di calcio. Quest’anno è la volta dei commercianti, grazie al coinvolgimento di Confesercenti e Ascom Confcommercio. A loro il compito di consegnare libri, ritirare quelli già letti, sistemare gli scaffali, promuovere iniziative organizzate dalla biblioteca e, perché no, dare anche qualche consiglio di lettura. Con l’aiuto e il supporto, naturalmente, dei bibliotecari veri.

“I negozi dei nostri comuni, in particolare nei paesi più piccoli, sono presidi di comunità, spiega il consigliere provinciale con delega alla Rete Biblioteche Vicentine, sono luoghi in cui ci si incontra e si scambiano due chiacchiere. Questo aspetto li accomuna alle biblioteche, che non offrono solo libri, ma anche attività, letture animate, convegni di approfondimento, laboratori per bambini. L’augurio è che da questo “scambio” di ruolo possano nascere collaborazioni tra le biblioteche e i commercianti.”

Sarà divertente oggi, entrare in biblioteca e trovare la fornaia, il macellaio, la parrucchiera o la faccia amica di chi siamo abituati ad incontrare in tutt’altro contesto. E sarà altrettanto arricchente per i commercianti conoscere un ambiente stimolante come la biblioteca, dove potranno anche trovare informazioni e documenti utili alle loro attività.

Due mondi che si incontrano per scoprirsi complementari nel compito di tenere vivi i nostri territori.

Decreto ministeriale in merito all’utilizzo di prodotti alternativi a plastiche monouso

Il Decreto Ministeriale adottato il 4 marzo 2024 riguardante il Credito d’imposta per l’acquisto e l’uso di materiali alternativi alla plastica monouso, come richiesto dalla Direttiva UE n. 904/2019 SUP. Il credito è del 20% delle spese sostenute fino a un massimo di €10.000 annui per impresa, per gli anni 2022-2024, con l’obiettivo di ridurre tali materiali entro il 2026, dando priorità a quelli a contatto con alimenti.

Le spese ammissibili comprendono tazze, contenitori, posate, piatti, cannucce, agitatori, contenitori in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi. È richiesta una certificazione dell’utilizzo e della conformità dei prodotti acquistati.

Le imprese devono presentare istanza telematica con documentazione e attestazioni necessarie. L’istruttoria è gestita principalmente dal MASE, con il supporto di Invitalia, che verifica le richieste e concede il credito. Quest’ultimo è utilizzabile solo in compensazione fiscale e non può superare l’importo concesso.

Le imprese beneficiarie devono pubblicare le agevolazioni ricevute sui propri siti internet. Il decreto completo è allegato per ulteriori dettagli.

La circolare completa

Federnoleggio Confesercenti: Decreto foglio di servizio elettronico irricevibile

Nonostante i nostri contributi e le sentenze ed i pronunciamenti dal TAR alla Corte Costituzionale, dall’Antitrust al Consiglio di Stato, anche l’ultima versione del decreto sul foglio di servizio elettronico continua ad avere molti punti di dubbia legittimità.  Questo è quanto afferma, in una nota, Federnoleggio Confesercenti, una delle sigle maggiormente rappresentative del settore del noleggio con conducente auto e bus. La raccolta e la conservazione dei dati degli utenti del servizio NCC per tre anni viola le norme sulla privacy e si presta al “dossieraggio”, tanto contestato dal Ministro Salvini ma che non vale per gli ncc e per gli utenti di questo servizio. Il “waiting time” tra due servizi è stato portato a 30 minuti, unico caso mondiale, con grave danno per utenti italiani e stranieri e a vantaggio del servizio taxi che non deve sottostare alle stesse regole. Federnoleggio Confesercenti chiede al Ministro Salvini ed ai suoi tecnici di mantenere aperto il tavolo per rivedere la norma ispirandosi ai principi di proporzionalità, imparzialità, logicità e legittimità costituzionale. Con la stagione turistica alle porte, il Giubileo che partirà da dicembre e gli avvenimenti sportivi dei prossimi anni, il Governo non può rimanere sordo di fronte alle richieste di turisti, cittadini e lavoratori che rivendicano il loro diritto alla mobilità e attendono da oltre tre decenni un cambio di passo. Si potrà evitare, così, uno stato di agitazione del settore che potrebbe causare notevoli disagi.

Il lavoro indipendente di dimostra ancora lento a crescere

Più dipendenti, meno autonomi. Le stime di Istat per febbraio confermano un mercato del lavoro a due velocità: da un lato l’occupazione dipendente, che continua a crescere e a consolidarsi; dall’altro il mondo del lavoro indipendente, che – tra alti e bassi – sembra avere imboccato ormai da qualche tempo una parabola discendente. Così Confesercenti.

I lavoratori autonomi tornano infatti a calare di oltre 50mila unità rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, collocandosi di nuovo sotto la soglia simbolica dei 5 milioni di occupati. Un andamento in netta controtendenza con quello registrato dal lavoro dipendente, che rispetto a febbraio 2023 mette a segno un aumento di 404mila unità. Una crescita dovuta in parte anche a fattori demografici – ad aumentare sono soprattutto gli occupati over50 (+3,2%) – ma che mostra positivi segnali di consolidamento, con una riduzione dei dipendenti a termine e un aumento sostanziale dei permanenti.

La mancata continuità e la difficoltà di consolidamento dell’occupazione autonoma dunque si conferma, con un trend di riduzione strutturale dell’universo dei lavoratori indipendenti che non riesce ancora, diversamente dal lavoro dipendente, a recuperare i livelli prepandemia. Fare impresa, per le piccole imprese ed i lavoratori autonomi è sempre più complicato, soprattutto per quelli che si rivolgono maggiormente al mercato interno. Il Governo punta giustamente ad arginare il calo demografico adottando provvedimenti a favore delle famiglie, ma una situazione simile di denatalità interessa, però, anche il mondo delle attività economiche. In generale, in Italia, si fa sempre meno impresa. Occorre adottare provvedimenti per rigenerare il tessuto imprenditoriale, un pacchetto di misure ad hoc per sostenere le piccole attività, a partire da fisco e formazione.

La Profumeria Bigiotteria Paola di Este è tra i Luoghi Storici del Commercio

Lunedì 25 marzo 2023 alle ore 16.00 nella sede del Centro Congressi della Fiera di Padova si è svolta la cerimonia di consegna da parte dell’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato delle targhe ai 213 locali veneti iscritti nell’anno 2023 nell’elenco regionale dei luoghi storici del commercio. Tra queste era presente la storica “Profumeria Bigiotteria Paola”, sita ad Este. L’attività è nata nel 1973 come evoluzione di un negozio di barberia ma è nel 1988 che subentra, come raccontano gli attuali proprietari, Elena Cavazzana e Davide Disarò, l’attuale gestione.

“Siamo onorati di far parte dell’Elenco Regionale dei Luoghi Storici del commercio”, racconta Davide. “Questa targa sigilla il nostro amore e la nostra dedizione, sottolinea e valorizza tutto l’impegno che in questi anni abbiamo espresso nel voler portare avanti un negozio che qui ad Este è legato a doppio filo con la storia della città. I negozi storici incarnano la bellezza del territorio: essere arrivati fino a questo punto per noi è un traguardo meraviglioso che, allo stesso tempo, non ci fermerà dal continuare a essere sempre propositivi e innovativi”.

La Pasqua del 2024 batterà i livelli pre-Covid: i dati del turismo

Città d’arte e borghi protagonisti tra gli stranieri, italiani scelgono località costiere e termali. Nord Ovest e Centro guidano la classifica delle prenotazioni.

Messina: “Prosegue crescita, ma si sente ‘stanchezza’ della domanda interna”

Pasqua in crescita per il turismo: per il periodo che va dal 30 marzo al 2 aprile sono previste oltre 7 milioni di presenze nelle strutture ricettive ufficiali del nostro Paese, con un aumento del +1,2% rispetto allo scorso anno. E a trainare sono soprattutto le presenze straniere, in crescita del + 3,2% sul 2023. È quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, su un campione di 1.308 imprese italiane della ricettività. Previsioni nel complesso positive, dunque, anche se il confronto con lo scorso anno risulta difficile per via della diversa collocazione del calendario di questa Pasqua bassa 2024. La quota delle presenze italiane per il periodo delle festività è stimata al 51% del movimento totale, il 49% per le presenze straniere. Ma mentre questi ultimi mettono a segno un forte aumento, la domanda italiana mostra una leggera flessione (-0,8%): continua a pesare la riduzione del potere d’acquisto, che incide su budget e scelte di consumo.

Le aree. La tendenza attesa è positiva in tutto il Paese, anche se non uniforme per tutte le tipologie di offerta e tutte le aree. Saranno le regioni del Nord Ovest a registrare le variazioni più significative del movimento con il +1,8% (-0,4% di italiani e +4,2% di stranieri), seguite dalle regioni del Centro con il +1,2% (-0,9% di italiani e +3,4% di stranieri). La stima per le aree del Sud-Isole si ferma invece al +0,7% (-0,4% di italiani e +2,3% di stranieri). Per il Nord Est la stima è del +0,9% (-1,1% di italiani e +2,7% di stranieri).

Le tipologie di destinazioni. Anche per le prossime festività pasquali sarà ancora il patrimonio artistico e culturale delle città/centri d’arte e dei borghi, le eccellenze italiane, a suscitare il maggior interesse verso la domanda, soprattutto straniera, con un aumento stimato di presenze del +2,7%, ma senza aspettative del ‘tutto esaurito’. Un’altra quota consistente è attesa nelle destinazioni sciistiche della montagna (+2,1%). Per le località dei laghi e della campagna/collina le stime indicano rispettivamente il +1,1% e il +0,3%, mentre si prevede una leggera flessione per le destinazioni marine (-0,7%) e termali (-0,7%).

Gli stranieri. La domanda italiana sarà maggioritaria nelle località costiere, termali e ad ‘altro interesse’. I turisti stranieri, invece, visiteranno soprattutto città/centri d’arte, località di campagna/collina, laghi e montagna. Le nazionalità di provenienza sono soprattutto quelle europee: turisti Tedeschi sono segnalati in aumento nelle località dei laghi, nelle strutture delle città e centri d’arte e della campagna/collina. Per quanto riguarda i visitatori Francesi le destinazioni preferite risultano città e centri d’arte, ma anche strutture delle località marine, della montagna e delle aree rurali. La domanda dei viaggiatori Svizzeri invece si concentra su località dei laghi, marine e della montagna. Per i Belgi le preferenze del mercato sono orientate maggiormente verso i soggiorni nelle città d’arte, località rurali e della montagna, mentre per Spagnoli le destinazioni più richieste sono le città d’arte. Quello degli Statunitensi è il mercato extraeuropeo che mostra maggiore crescita: le scelte sono orientate verso le città d’arte, borghi e centri minori, aree rurali e della collina. Altri mercati segnalati in aumento sono, in ordine di importanza, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Paesi Arabi e Paesi del Sud America. “Nonostante il difficile contesto internazionale – afferma Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti – il turismo continua a segnare performance in crescita, con l’aumento di visitatori stranieri che compensa i segnali di stanchezza che arrivano dalla domanda italiana. Una dinamica che, da un lato, sottolinea le capacità ‘anticicliche’ del comparto, capace di crescere anche in una fase difficile. Dall’altro, però, conferma l’impatto negativo di questi due anni di corsa dei prezzi: sia per i consumatori, i cui budget sono ridotti dalla perdita del potere d’acquisto, sia per le imprese che, come le famiglie, hanno visto erodersi i margini a causa dell’aumento dei costi di gestione dell’attività. Elementi di incertezza da monitorare con attenzione, visto il ruolo fondamentale che il turismo svolge per l’intera economia italiana”.

Turismo e territorio a Vicenza. Le strategie integrate per rendere Vicenza sempre più attrattiva

Oggi presso il Palazzo Cordellina in Contrada Riale a Vicenza si è tenuta la tavola rotonda per discutere dei temi inerenti alla valorizzazione del territorio attraverso il turismo.

I dati che emergono dalla conferenza sono positivi: nel 2025 ci sarà sia una crescita dell’affluenza di viaggiatori sia, di conseguenza, una crescita dell’occupazione nell’intero settore turistico. Un tema, quello dell’occupazione, che non va mai perso di vista e che necessità di sempre maggiori e migliori tutele.

Il commento del vice Presidente di Confesercenti del Veneto Centrale, Flavio Convento, presente oggi alla conferenza: “Per affrontare la ciclicità dei picchi di presenze turistiche a Vicenza, si propongono una serie di strategie integrate. Innanzitutto, si suggerisce l’istituzione di un osservatorio provinciale per monitorare i flussi turistici e sviluppare azioni promozionali mirate in base ai dati raccolti. Si propone di diversificare le offerte turistiche, garantendo attività alternative durante i periodi di bassa stagione e valorizzando i turismi di nicchia. Inoltre, si suggerisce di ampliare le opzioni del biglietto unico di Vicenza e collaborare con altre destinazioni venete per promuovere pacchetti turistici multi-destinazione. Infine, il nostro consiglio è di integrare le offerte turistiche con il tessuto economico locale, coinvolgendo attivamente le attività commerciali per offrire un’esperienza più completa ai visitatori”.

Sono stati toccati anche gli importanti temi inerenti all’occupazione femminile, nonché della sempre più richiesta disponibilità “part-time” e della conseguente mancanza di manodopera. “Sottolineiamo l’importanza di affrontare il problema delle retribuzioni basse e del costo della vita in aumento. Si suggerisce di supportare progetti di welfare aziendale e territoriale per offrire incentivi alle aziende e soddisfare le esigenze dei lavoratori, coinvolgendo il tessuto sociale e le attività commerciali locali per offrire benefici tangibili ai lavoratori e promuovere un ambiente lavorativo più sostenibile e inclusivo”.

Sono state diverse le proposte messe sul tavolo da Confesercenti e dall’Ente Bilaterale Veneto, in termini di servizi alla persona: rimborso di visite e cure dentistiche/odontoiatriche; rimborso in caso di svolgimento di attività sportive; rimborso per l’acquisto di lenti per occhiali; rimborso per l’acquisto di libri o per l’entrata a musei; rimborso per i corsi di formazione; rimborso per le spese sostenute per l’istruzione dei figli (asilo nido, scuola dell’infanzia e scuola elementare); rimborso per i servizi che conciliano vita familiare e lavoro (accudimento di figli minorenni); rimborso per visite mediche oculistiche; sostegno di natalità; sostegno di disabilità; rimborso divise di lavoro; contributo per la malattia dei figli; contributo per acquisto di libri di testo scolastici; rimborso per protesi; sostegno per assistenza dei genitori anziani; servizi di accompagnamento al lavoro dei figli; assistenza per dimissioni online; corsi di formazione gratuiti; servizi a domicilio; welfare point. (L’ammontare del rimborso è variabile in base ai diversi servizi offerti)

Federnoleggio Confesercenti: basta leggi obsolete per le imprese NCC

Dopo la mancata modifica alla Camera dell’art. 85 del Codice della Strada che avrebbe dovuto mettere fine ad una palese persecuzione nei confronti delle imprese NCC, è stata anche annullata la riunione di oggi pomeriggio al MIT del tavolo con le associazioni di categoria per l’esame e la discussione delle bozze dei decreti attuativi della legge di settore.

A pochi mesi dall’inizio del Giubileo e a ridosso della stagione turistica che partirà in concomitanza con la Pasqua, il comparto del Noleggio Con Conducente attende dal Governo Meloni un segnale rassicurante a salvaguardia della sopravvivenza delle aziende e a tutela del lavoro e del futuro di migliaia di lavoratori nel settore.

Il Governo non può rimanere sordo davanti alla crescente domanda dell’utenza che rivendica il diritto alla mobilità e attende da oltre tre decenni un cambio di passo. La mancanza di taxi e il contingentamento delle autorizzazioni NCC vengono percepite dal cittadino e dal turista come un chiaro sintomo di inefficienza amministrativa e di tutela dell’interesse di pochi (taxi) a danno dei molti (cittadini e turisti). E non regge la scusa che è colpa dei comuni e delle regioni perché il problema vero risiede in una legge obsoleta che non riesce più a regolare il trasporto pubblico non di linea e impedisce agli autoservizi di essere funzionali ossia integrare e supportare il trasporto di linea a discapito dell’utenza. Federnoleggio e le altre sigle di rappresentanza NCC chiedono l’abrogazione della sanzione accessoria del fermo del veicolo previsto dall’art. 85 comma 4 e comma 4 bis per chi è in possesso di regolare autorizzazione NCC, una “norma in bianco” che consente all’agente accertatore, di fatto, di bloccare un’attività economica da due a otto mesi, caso unico in Italia, anche per piccole infrazioni. Tra le bozze dei decreti ricevute dal MIT, quello che desta maggiore preoccupazione è quelli relativo al Foglio di Servizio Elettronico. Le associazioni di rappresentanza NCC sono concordi nel ritenere che tale bozza di decreto contenga elementi incomprensibili e inapplicabili, un aggravio burocratico che impatterà negativamente sull’operatività del servizio di NCC con ripercussioni pesantissime sull’erogazione di servizi specialmente di quelli destinati ai turisti e ai pellegrini. Il rischio per la privacy degli utenti (imprenditori, artisti, politici, amministratori pubblici e privati, ecc.) è minata dalla raccolta di dati per futuri “dossieraggi”.

Federnoleggio Confesercenti è pronta a continuare a collaborare fattivamente con il Ministero dei Trasporti per attuare una reale rivisitazione della normativa relativa al servizio NCC alla luce delle numerose e ripetute segnalazioni e pronunciamenti di Antitrust, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia dell’UE. Si potrà evitare, così, uno stato di agitazione del settore che potrebbe causare notevoli disagi.