Cancellazione dell’obbligo di esposizione del prezzo medio del carburante: i benzinai chiedono chiarezza e tutele normative

Con la recente sentenza del Consiglio di Stato, in merito al decreto attuativo dell’obbligo per i gestori delle stazioni di servizio di esporre il cartello del prezzo medio dei carburanti, si è accolto il ricorso del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che, pur riconoscendone la legittimità, ha provveduto ad annullare l’articolo 7 del Decreto Ministeriale 31.03.2023 e a cancellare i due elementi fondamentali ai fini degli adempimenti, tra cui l’obbligo dell’aggiornamento del cartello con frequenza giornaliera, nonché l’obbligo di rispettare l’orario entro cui andrebbe esposto il prezzo medio aggiornato.

Tuttavia, se è stato annullato l’articolo 7 del DM, stessa sorte non ha avuto l’articolo 6, che invece richiede ugualmente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy di pubblicare il prezzo medio con frequenza giornaliera entro le ore 8:30, nell’apposita sezione del proprio sito internet.

Se un passo è stato fatto, gli effetti della sentenza rimangono comunque poco chiari e confusionari per i gestori delle stazioni di servizio che attualmente sperimentano un vuoto normativo che non divulga le informazioni utili e necessarie per il proseguimento del corretto servizio: dovranno continuare a pubblicare il cartello del prezzo medio ma in orari differenti e con cadenze diverse? Confesercenti chiede che chiarezza data al più presto e, allo stesso tempo, propone anche l’ipotesi di posizionare in evidenza direttamente sugli impianti un QR-code che rinvii al sito del Ministero, nella parte in cui fornisce le informazioni sui prezzi praticati in zona.

In attesa che il Ministero adotti nuove misure, permane l’obbligo di esposizione del cartello (pur senza indicazioni e specificazioni in merito alle modalità di attuazione dell’adempimento e le relative sanzioni) e la definizione giornaliera da parte del Ministero del prezzo regionale (o nazionale per le autostrade).

Il gestore non andrà sicuramente in contro ad eventuali contestazioni nel caso in cui voglia esporre il cartello aggiornato come da termini finora rispettati. Qualora venisse sanzionato per il mancato aggiornamento giornaliero o entro gli orari previsti dall’annullato art.7, avrebbe poi facilmente ragione impugnando l’eventuale verbale. Azioni degli organi di Vigilanza sarebbero da considerare non il linea con la situazione di diritto. Permangono ovviamente tutte le altre disposizioni del DM 31.03.2023, inerenti la consueta comunicazione dei prezzi praticati e pubblicizzati.

Istat: a gennaio il tasso occupazione è sceso al 61,8%

Gli occupati a gennaio 2024 calano rispetto a dicembre 2023 e aumentano su base tendenziale, secondo le rilevazioni Istat che indica una riduzione di 34mila unità (-0,1%) su dicembre e una crescita di 362mila unità (+1,6%) su gennaio 2023.

L’occupazione su base congiunturale cala tra gli uomini, gli under 34, i dipendenti a termine, gli autonomi; cresce invece tra le donne e chi ha almeno 50 anni. Il tasso di occupazione scende al 61,8% (-0,1 punti). Confrontando il trimestre novembre 2023-gennaio 2024 con quello precedente (agosto-ottobre 2023), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4%, per un totale di 90mila occupati. A gennaio 2024 il tasso di disoccupazione è stabile al 7,2% mentre quello giovanile sale al 21,8% (+0,2 punti). In aumento anche il tasso di inattività che sale al 33,3% (+0,2 punti).

L’Istat precisa che gli gli inattivi sono in crescita (+0,5%, pari a +61mila unità, tra i 15 e i 64 anni) tra gli uomini e tra chi ha un’età compresa tra 15 e 49 anni; l’inattività diminuisce invece tra le donne e gli ultracinquantenni. I disoccupati a gennaio diminuiscono su dicembre di 4mila unità a 1 milione 838mila.

Dalle stime preliminari dell’Istituto di statistica, inoltre, l’inflazione su base annua resta ferma. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua (come nel mese precedente). A gennaio era aumentata del 0,3% su base mensile.

Prosegue il calo dell’inflazione di fondo: a febbraio l’indice al netto degli energetici e degli alimentari freschi decelera da +2,7% a +2,4% e quello al netto dei soli beni energetici da +3,0% a +2,7%. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,1% per la componente di fondo.

“La stabilizzazione del ritmo di crescita dei prezzi al consumo si deve principalmente all’affievolirsi delle tensioni sui prezzi dei beni alimentari, non lavorati e lavorati, i cui effetti compensano l’indebolimento delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore dei beni energetici”, scrive l’Istat nella nota.

Ministero del Turismo: entro l’8 marzo l’autocertificazione per le imprese del “Decreto 39 milioni”

Sul sito del Ministero del Turismo è stato pubblicato l’Avviso relativo al “Decreto 39 milioni” in cui si chiede ad alcune delle imprese che hanno presentato istanza di contributo, di inviare un’autocertificazione entro le ore 12:00 del prossimo 8 marzo 2024 con la quale è necessario attestare gli importi di utile ante interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti (EBITDA) nei rispettivi periodi dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019 e dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021, oltre ai maggiori costi relativi all’emergenza pandemica da Covid-19 sostenuti nel 2021, questo al fine di evitare meccanismi di sovracompensazione, così come indicato nella Decisione C (2023) 7990 Final della Commissione UE.

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Fondo per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano: si può far richiesta fino al 30 aprile

Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha messo a disposizione un fondo per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano. 

Al fine di promuovere e sostenere le imprese di eccellenza nei settori della ristorazione e della pasticceria, nonché al fine di valorizzare il patrimonio agroalimentare e enogastronomico italiano mediante lo stanziamento di: 20 milioni di euro in favore dei giovani diplomati nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera (Decreto Ministeriale 21 ottobre 2022) e di 56 milioni per l’acquisto di macchinari professionali e altri beni strumentali durevoli (Decreto Ministeriale 4 luglio 2022)

I soggetti beneficiari sono le attività con i seguenti codici ATECO: 56.10.11 (Ristorazione con somministrazione), 56.10.30 (Gelaterie e pasticcerie) e 10.71.20 (Produzione di pasticceria fresca) con almeno 10 anni di attività o che abbiamo acquistato – nei 12 mesi precedenti alla pubblicazione dei Decreti Ministeriali (Giovani Diplomati e Macchinari e beni strumentali) prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI, SQNZ e prodotti biologici

Giovani Diplomati – Le agevolazioni.  Si tratta di un contributo a fondo perduto fino a €30.000,00 in regime de minimis, fino al 70% delle spese ammissibili per l’inserimento, con contratto di apprendistato, di uno o più giovani diplomati assunti dalla data di pubblicazione del Decreto Ministeriale e non oltre i 60 giorni dalla pubblicazione del decreto di concessione dell’incentivo.

I giovani diplomati sono coloro che hanno un diploma di istruzione secondaria superiore ottenuto presso un Istituto Professionale di Stato per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera (IPSEOA) da non oltre 5 anni; coloro che non hanno compiuto, alla data della sottoscrizione del contratto di apprendistato, i 30 anni di età.

Macchina e beni strumentali – Le agevolazioni.  Si tratta di un contributo a fondo perduto non superiore a €30.000,00 in regime de minimis fino al 70% delle spese ammissibili riferite all’acquisto di macchinari professionali e di beni strumentali all’attività dell’impresa. Le spese devono essere interamente sostenute e pagate dall’impresa entro 8 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni.

La presentazione della domanda per la concessione dei contributi potrà essere presentata dalle 10:00 del 1/03/2024 alle 10:00 del 30/04/2024 e verrà valutata in base all’ordine cronologico di presentazione. 

Per ricevere informazioni e presentare la domanda: 

Ivan Marcolongo – Tel. 049 8698638  – E-mail:  i.marcolongo@cdvc.it

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Saldi invernali a Padova: la timida crescita non elimina la necessità di tempistiche più favorevoli

A due giorni dalla fine dei saldi che hanno interessato le realtà commerciali nel periodo invernale (5 gennaio – 28 febbraio) non possiamo non sottolineare la timida crescita che li ha caratterizzati, rispetto agli esiti dello scorso 2023. E’ circa del 10% la percentuale di miglioramento percepito dai commercianti, nonostante le criticità siano sempre presenti e, anno dopo anno, anche sempre le stesse. Inflazione e tempistiche errate: il potere di acquisto delle famiglie è diminuito e le piccole medie imprese sono costrette a subire le scelte commerciali imposte dai grandi marchi. Lo sconto costante, che inizia dal Black Friday di novembre, non si arresta e snatura la realtà del saldo di fine stagione.

“I saldi restano un momento comunicativo molto importante per il mondo del commercio, nonché un forte richiamo per il pubblico”, commenta Nicola Rossi, Presidente di Confesercenti del Veneto Centrale. “Già da anni la discussione in merito ai saldi rimane molto accesa e, ogni volta, Confesercenti non può che ribadire l’importanza di una revisione delle tempistiche di erogazione del servizio. La necessità è che i saldi di fine stagione tornino ad essere presenti solo ed esclusivamente in quel dato periodo, rispettando in questo modo le esigenze commerciali del periodo natalizio. I disturbi economici che la società sta riscontrando sono, inoltre, altrettanto lampanti: le guerre, l’inflazione e i tassi di interesse che aumentano non garantiscono chiaramente la disponibilità alla spesa. Un rallentamento dell’economia nazionale è sicuramente stato riscontrato. Nonostante questo, una crescita, anche se ancora migliorabile e non uniformemente diffusa nel territorio, c’è stata e siamo fiduciosi che sarà ancora maggiore”.

Così commenta Linda Ghiraldo, presidente della FISMO (Federazione Italiana Settore Moda) Confesercenti: “Le grandi catene dettano le regole del mercato e influiscono negativamente sulle scelte che le Piccole Medie Imprese sono costrette a compiere in modo tale da rimanere al passo con le esigenze della maggior parte della clientela. I saldi iniziano troppo presto e, così facendo, alterano il normale andamento delle vendite. Ci domandiamo che senso possa avere comprare un cappotto invernale a prezzo pieno a Natale quando è possibile ottenerlo scontato solo attendendo una decina di giorni? Chi decide di acquistare lo fa ugualmente ma, in larga parte sceglie il momento economicamente più favorevole. Il trend è comunque quello del risparmio: inflazione e costi della vita sono aumentati, le famiglie preferiscono badare alle spese. Allo stesso modo degli anni precedenti, in ogni caso, anche il clima ha influito sull’andamento delle vendite: il freddo arriva sempre meno e sempre più tardi, contribuendo alla volontà dei compratori di rimandare o limitare gli acquisti invernali. Il bilancio rimane comunque positivo, una crescita nel 2024 c’è stata”.

Così commenta Nicoletta Allibardi, delegata al tavolo della moda regionale: “A noi, Piccole Medie Imprese della città compete la qualità: il nostro servizio è sicuramente inficiato dalle scelte commerciali della grande distribuzione che costringono il mercato a proporre sempre nuovi metodi per applicare una scontistica costante. Tuttavia la qualità dei nostri prodotti e dei nostri servizi è rilevante e colma il divario causato dalla concorrenza sleale delle grandi multinazionali. Rispetto agli anni precedenti una crescita è stata registrata, nonostante le pressioni economiche siano evidenti e abbiano modificato le abitudini di spesa della clientela”.

MISURE A TUTELA DELL’INCOLUMITA’ PUBBLICA E DELLA VIVIBILITA’ URBANA IN OCCASIONE DELLA MANIFESTAZIONE DENOMINATA “CHIAMATA DI MARZO”

Domenica 25 Febbraio 2024 si svolgerà a Recoaro Terme (Vicenza) la tradizionale manifestazione denominata “Chiamata di Marzo”, giunta ormai alla sua 23^ edizione, con la presenza di una rilevante concentrazione di partecipanti ed un elevato afflusso di pubblico nel centro cittadino e per la quale la locale associazione “Ciamar Marso” ha presentato al Suap apposita pratica.

Alla luce dell’ampia partecipazione prevista verranno adottate apposite misure a tutela dell’incolumità pubblica e dalla vivibilità urbana al fine sia di evitare episodi di disturbo della quiete pubblica e atti di vandalismo, che per scongiurare le criticità legate all’uso ed all’abbandono di contenitori di vetro, lattine e/o bottiglie di plastica durante l’evento.

Viene dunque disposto:

  1. il divieto di vendita per asporto di bevande contenute in bottiglie di vetro e/o in lattine, anche ove dispensate da distributori automatici;
  2. il divieto di cui al precedente punto opera anche nel caso in cui la somministrazione e la conseguente consumazione avvengano nelle aree del pubblico esercizio o nelle aree pubbliche esterne di pertinenza delle attività commerciali, legittimamente autorizzate con l’occupazione di suolo pubblico. Gli esercizi pubblici dovranno pertanto attrezzarsi con elementi di carta;
  3. di stabilire che i divieti di cui sopra abbiano validità dalle ore 12.00 alle ore 24.00 di domenica 25 Febbraio 2024;
  4. di stabilire, inoltre, il divieto, nella giornata del 24 Febbraio 2024, di somministrazione e vendita di alcolici ed altre bevande in bottiglie di vetro e/o lattine, limitatamente agli stands che verranno installati in occasione dell’evento in argomento e previsti negli elaborati di cui alla pratica Suap n. 94008290242-09022024-1502 citata in premessa. Pertanto gli stands dovranno attrezzarsi con elementi di carta;
  5. il divieto di vendita, porto, trasporto ecc. di spray urticanti, artifizi pirotecnici e oggetti pericolosi in genere;
  6. il divieto di porre ostacoli di ogni genere lungo il percorso della sfilata se non previa specifica autorizzazione rilasciata dal Comune;

In allegato la normativa completa: Prot_Par 0002606 del 20-02-2024 – Documento ORDINANZA 14-2024 MISURE TUTELA INCOLUMITA’ (2)

Nuovo bando rivolto alle piccole medie imprese giovanili del Veneto

E’ stato pubblicato il bando per l’erogazione dei contributi dedicati alle Piccole Medie Imprese Giovanili, in scadenza il 19 marzo 2024. La domanda può essere presentata a partire dalle ore 10.00 di martedì 5 marzo 2024, fino alle ore 12.00 di martedì 19 marzo 2024.

Finalità: con il presente Bando la Regione del Veneto intende promuovere e sostenere le piccole e medie imprese (PMI) giovanili nei settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio e dei servizi quale fattore determinante dello sviluppo economico e sociale della regione

Dotazione finanziaria: il Bando ha una dotazione finanziaria iniziale pari a euro 2.000.000,00 (duemilioni/00). È possibile
l’assegnazione di risorse aggiuntive in caso di ulteriore futura disponibilità finanziaria.

A chi è rivolto? Sono ammesse alle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese (PMI), come definite dalla Raccomandazione della Commissione 6 maggio 2003, n. 2003/361/CE, dei settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio e dei servizi che rientrano in una delle seguenti tipologie: le imprese individuali i cui titolari siano persone di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni; le società e cooperative i cui soci siano per almeno il sessanta per cento persone di età compresa tra i
diciotto e i trentacinque anni ovvero il cui capitale sociale sia detenuto per almeno i due terzi da persone di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni. Tali requisiti devono sussistere alla data del 2 febbraio 2024.

Sei interessato/a o vuoi ricevere più informazioni? Compila il modulo e verrai ricontattato. 

Modulo:Modulo per richiesta informazioni

“Le botteghe storiche di Camposampiero raccontate dagli studenti del Newton Pertini”

Si è concretizzata ieri, mercoledì 21 febbraio, l’iniziativa “Botteghe Storiche”, il progetto promosso da Confesercenti del Veneto Centrale, cofinanziato dalla Camera di Commercio di Padova e realizzato con la collaborazione del Comune di Camposampiero e dell’Istituto Superiore Newton Pertini. Con l’obiettivo di narrare il tessuto commerciale della città e di farlo mediante stili narrativi diversi (redazione di un articolo di giornale, realizzazione di una video-intervista e di un contenuto social) gli studenti iscritti al quarto anno del settore Turistico hanno potuto confrontarsi con 9 botteghe storiche del centro di Camposampiero, mettendo in atto le tante ore di formazione che hanno preceduto l’uscita di ieri.

Gli studenti, accompagnati dalle professoresse dell’Istituto, dai rappresentanti di Confesercenti del Veneto Centrale e dall’Assessore del Comune di Camposampiero Moira Simionato, hanno provveduto ad interrogare tutti gli esercenti aderenti al progetto, soddisfacendo sia il bisogno di informazioni utili per l’iniziativa sia le curiosità che naturalmente sono nate nel corso della mattinata.

Loredana Tilese, docente di Geografia Economica e Turistica al Newton Pertini di Camposampiero nonché responsabile scolastica del progetto, ha commentato così: “Questo progetto nasce sia per valorizzare le botteghe storiche del Camposampierese, sia per dare l’opportunità agli studenti di confrontarsi con il mondo del lavoro in ambito di comunicazione. Sperimentare è la scuola del futuro e questo progetto rientra nelle iniziative che vogliono orientare gli studenti verso il mondo del lavoro. I ragazzi possono portare a casa l’esperienza dell’esercizio commerciale, dell’attività del commercio ma anche quella di imparare a gestire i diversi mezzi di comunicazione che, al giorno d’oggi, descrivono il mondo. L’esperienza porta in piena luce quello che è l’antico commercio: antico non vuol dire desueto, vuol dire intrinsecamente legato alla storia della città e delle persone. Oggi si è un po’ persa questa realtà perché siamo all’insegna della grande distribuzione organizzata e tutto viene riportato su grandi spazi e grandi realtà. I giovani devono ritrovare il senso del commercio che c’era una volta, quello che richiamava ad un’umanità che oggi sembra stia scomparendo. Il legame con le persone è fondamentale e noi vogliamo ristabilirlo, soprattuto quando questo è intimo e amicale”.

Canin Asia, studentessa del Newton Pertini, parla in rappresentanza dei suoi compagni: “Quest’esperienza ci ha fatto scoprire un mondo intero: quello della comunicazione. Le competenze che abbiamo appreso sono state utili sia per entrare in relazione con il prezioso mondo delle attività produttive della nostra città, sia per sperimentare i linguaggi che, al giorno d’oggi, possono essere spendibili nel mercato del lavoro. Questa giornata ci ha arricchiti: abbiamo conosciuto esercenti e, allo stesso tempi, anche persone e famiglie. Con questo progetto spero che si possa trasmettere tutta la passione che abbiamo percepito oggi”.

Moira Simionato, assessore del Comune di Camposampiero con delega alle Attività Produttive e al Turismo, afferma: “Siamo molto orgogliosi di questo progetto che coniuga il nostro futuro, incarnato dai ragazzi dell’Istituto, con il tessuto produttivo e commerciale di Camposampiero, che sono il fiore all’occhiello del nostro commercio. La conoscenza deve essere un mezzo per responsabilizzarsi, prendendo coscienza dell’enorme rete di commercio storico che intesse la città dove vivono. Non possiamo negare che per i piccoli esercenti il momento storico non sia semplice: le difficoltà sono tante e richiedono cautela, ma proprio per questo essi assumono ancora maggior valore per la nostra cittadina. I negozi che popolano la città contribuiscono a definire l’identità di Camposampiero. I negozi sono la vita della città: riuscire a farli valorizzare, non solo dagli adulti ma anche dai giovanissimi, è sicuramente il primo obiettivo che ci poniamo”.

Alessandra Trivellato, vicedirettore di Confesercenti del Veneto Centrale, spiega: “Con questo progetto siamo riusciti a creare un ossimoro molto particolare: abbiamo infatti coniugato le botteghe storiche e giovani studenti, dando vita ad un’incantevole connubio tra tradizione e innovazione. Questa iniziativa non solo preserva il patrimonio locale, ma offre anche ai giovani una preziosa opportunità di apprendimento e di connessione con la propria comunità: un esempio lodevole di come il passato ed il futuro possano convergere per creare un legame forte e duraturo. Ringraziamo la Camera di Commercio che, con il bando alternanza scuola lavoro, ci ha dato la possibilità di dar vita a questo incontro”.

II Report Assoterziario: settore archivia crisi e cambia faccia, in sei anni +185mila società di capitali, crollano ditte e società di persone

“Su piccoli pesano crisi e difficoltà ad innovarsi, investire su transizione digitale a misura di pmi”

Il rapporto: I fatturati dei servizi tornano sopra i livelli del 2019, ma la distribuzione tradizionale soffre. Il Presidente Nico Gronchi: “Servizi italiani ancora indietro nell’adozione di nuove tecnologie. Web tax equilibri concorrenza o sarà solo un’altra imposta”

Meno ditte, più imprese strutturate. Il terziario archivia definitivamente la crisi innescata dalla pandemia, ma si trasforma: tra il 2017 ed il 2023, le società di capitali sono aumentate di +185mila unità, mentre sono crollate le ditte individuali (-85mila) e le società di persone (-84mila). Un segnale del progressivo consolidamento del sistema imprenditoriale, ma anche delle difficoltà delle imprese di minori dimensioni, su cui hanno pesato la doppia crisi economica e pandemica e la mancata innovazione. Un ritardo nell’adozione di nuove tecnologie che accomuna – a livelli diversi – tutti i comparti del terziario, riducendone le potenzialità di crescita. È quanto emerge dal II Rapporto sul Terziario, a cura di Assoterziario Confesercenti.

Il peso del terziario.  Nel 2023 le imprese del Terziario sono circa 3 milioni e 90 mila, in leggera contrazione (-9.000 unità), sul 2022. Rappresentano oltre il 60% del totale delle attività della nostra economia: Agricoltura e Costruzioni pesano ciascuno poco più del 14%, la Manifattura circa il 9% del totale delle imprese italiane.

I comparti. Il 42% delle imprese – quasi 1,3 milioni – è attivo nel commercio: di queste, 710mila circa nel commercio al dettaglio. Le attività dei servizi di alloggio e ristorazione sono il secondo comparto per numero di imprese: oltre 394mila, il 13% del totale. Seguono le attività immobiliari (9%), quelle professionali, scientifiche e tecniche (7%); poi le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (6%), trasporto e magazzinaggio (5%), servizi di informazione e comunicazione e attività finanziare e assicurative (entrambe al 2%) e Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (2%).

Natalità delle imprese. L’andamento delle nuove imprese iscritte non è lineare. Nell’anno appena conclusosi si registra una ripresa generalizzata rispetto al 2022, che in uno scenario di inflazione e tensioni geopolitiche rappresenta un segno positivo. Tuttavia, questa ripresa insieme a quella del 2021 non sono sufficienti a colmare la pesante caduta registrata a seguito dell’emergenza sanitaria nel 2020. Le iscrizioni, nel 2023, sono circa 13mila in meno di quelle registrate nel 2019. A vedere il calo peggiore di natalità sono il Commercio (-22% di iscritte) e le Attività di Ristorazione (-21,7%). Crescono invece le Attività finanziarie e assicurative, quelle Immobiliari e le Attività professionali, scientifiche e tecniche.

I fatturati. Nell’arco degli ultimi cinque anni (2017-2022) il fatturato nei servizi è cresciuto del 18,1%, superando definitivamente lo stop imposto dalla pandemia: a una variazione negativa del -12% di media nel 2020, anno dei lockdown, sono seguite le crescite del +15% del 2021 e del +14% del 2022. A trainare la crescita soprattutto le attività legate al Turismo e ai Trasporti.

Commercio, tra inflazione e online. Più difficile lo scenario per le piccole imprese del commercio, che si sono trovate ad affrontare negli ultimi anni la difficoltà della domanda, l’irrompere della dinamica inflattiva sulle materie prime e poi a valle sull’intera filiera dei beni e l’evoluzione dei comportamenti di acquisto. Negli ultimi cinque anni, le vendite del commercio elettronico sono cresciute del +110%, quelle della GDO del +11%, mentre le imprese su piccole superfici sono rimaste al palo. Se continua così, nel 2030 i negozi della distribuzione tradizionale intermedieranno solo il 9-10% del largo consumo, ed il 24-25% del non alimentare.

Per il terziario gli ultimi anni sono stati una corsa sulle montagne russe”, commenta il Presidente Nico Gronchi. “Dopo la pandemia e l’iniziale rimbalzo, il settore ha dovuto affrontare non solo una spinta inflazionistica che non si vedeva da tempo, ma anche una forte reazione della Banca centrale europea, con conseguente riduzione di investimenti e consumi.  Le imprese si sono ritrovate a far fronte a improvvisi e significativi rialzi dei tassi di interesse, trovandosi a dover restituire rate in alcuni casi quintuplicate. Uno scenario che ha messo in seria difficoltà il mondo delle piccole e medie imprese del terziario. Particolarmente accentuata la crisi dei piccoli esercizi commerciali che continuano a soffrire una riduzione di quote di mercato, che se già appare rilevante a valori correnti diventa preoccupante in volume. Di questo passo, in prospettiva già dal 2030, le piccole imprese assumerebbero una sostanziale marginalità dei volumi di vendita intermediati, con forti ripercussioni sui livelli di profittabilità delle stesse e con conseguente vivibilità delle aree urbane e cittadine. Si pone dunque un problema di urgenza degli interventi a sostegno delle attività economiche in ambito cittadino, ma anche un problema di equità concorrenziale, di rispetto delle normative e di tassazione delle attività svolte on line spesso con utilizzo di basi giuridiche di comodo. La web tax – appena entrata in vigore, e di cui monitoreremo attentamente gli effetti – deve essere efficace nel garantire pari condizioni concorrenziali, altrimenti rischia di essere solo un’altra imposta. Ma occorre investire anche sull’innovazione diffusa: ritardi culturali, ridotte dimensioni e mercati circoscritti fanno delle PMI italiane aziende digitalmente poco strutturate e poco attente alle potenzialità della digitalizzazione dei processi di innovazione e sviluppo”. 

Scarica il secondo Rapporto sul Terziario di Assoterziario Confesercenti

Il seminario di approfondimento: progetto “RETURN” – Bando a Cascata Spoke 7 TS3 in collaborazione con CESCOT VENETO

Venetian Cluster srl, in qualità di soggetto promotore del progetto “Return” – Multi-Risk sciEnce for resilienT commUnities undeR a changiNg climate, in collaborazione con CESCOT Veneto – ente di formazione padovano – informa sulle opportunità aperte e fornisce supporto alle aziende interessate come “punto di primo contatto” per la partecipazione ai bandi di finanziamento. Si terrà venerdì 23 febbraio 2024, dalle 15.30 alle 16.30 presso CESCOT Veneto – Via Giovanni Savelli, 8, 35129 Padova PD – sala San Marco, il secondo seminario realizzato in collaborazione con Venetian Cluster e CESCOT e con la partecipazione del professor Ciro del Vecchio (Fondazione RETURN) e del professor Mario di Bacco (Università di Firenze.).  Il progetto Return è un partenariato esteso che mira a rafforzare le filiere della ricerca sui rischi ambientali, naturali e antropici a livello nazionale, promuovendo la partecipazione alle catene del valore strategiche europee e globali. Attraverso il potenziamento delle conoscenze di base e l’applicazione della tecnologia, il progetto contribuisce al rafforzamento delle competenze chiave, al trasferimento tecnologico e di conoscenze, nonché alla governance italiana nella gestione del rischio di catastrofi, coinvolgendo amministrazioni pubbliche, stakeholders e imprese private.

 Il secondo bando a cascata proposto è rivolto alle imprese e riguarda lo Spoke 7 – TS3: “La resilienza delle comunità ai rischi: dimensioni sociali, economiche, giuridiche e culturali” dell’Università di Firenze.

I Destinatari:

  1. Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI),
  2. Grandi Imprese (GI),
  3. Possono partecipare partenariati composti da un massimo di 3 soggetti.

Scadenza: 25 marzo 2024, ore 12:00

Dotazione finanziaria: Dotazione finanziaria complessiva: 550.000,00 euro, distribuita secondo le seguenti tematiche:

  1. Monitoraggio strutturale del patrimonio culturale (min € 140.000,00 max € 175.000,00)
  2. Coprogettazione e implementazione sul campo di Indagini campionarie (min € 95.000,00 – max € 120.000,00 – Riservata al Mezzogiorno 100%)
  3. Strumenti e soluzioni innovative per la comunicazione e l’educazione in ottica multirischio (min € 85.000,00 € – max 100.000,00 – Riservata al Mezzogiorno 100%)
  4. Applicazione sul campo delle metodologie di pianificazione partecipata (min € 60.000,00 – max € 75.000,00)
  5. Trasferimento di “nudge” dalla fase di design alla fase di applicazione sul campo (min € 45.000,00 – max € 55.000,00) 

Per ulteriori dettagli e per presentare la vostra candidatura, vi invitiamo a consultare il link al Bando disponibile sul sito dell’Università di Firenze: Bando a Cascata, partecipare all’evento online o in presenza venerdì 23 febbraio 2024 dalle ore 15.30 alle 16.30 iscrivendovi al link: https://forms.gle/kwP4dPs2EddDwpX3A